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Piano Nobile

Salone

Il Salone del palazzo è l’ambiente più spazioso del piano nobile.
Funge da collegamento tra le varie stanze del palazzo ed è spesso utilizzato
per ospitare pranzi e cene.
Sulle pareti laterali presenta ampi specchi che ne regalano un effetto di profondità e di volume nonostante la già grande metratura degli spazi e vi sono altresì raffigurati sei Dogi tra cui Ranier Zen.

Antichi lampadari di Murano e candelabri  ne illuminano l'interno regalando una luce tipica di un tempo.

I balconi collocati sopra il cortile e sopra il Rio di S.Stin sono entrambi accessibili per godere di una tipica vista veneziana.

L'accesso al Salone avviene tramite l'ampio scalone del cortile passando per l’Alcova oppure tramite lo scalone interno tipico dei porteghi veneziani.

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Sala Amigoni

Così chiamata per la collocazione dell’Opera di Jacopo Amigoni ( Venezia 1682- Madrid 1752).
Olio su tela, di forma ovale sagomata, dimensioni assi cm385 x 265, eseguita tra il 1740 /1746.
Raffigura Ercole, Lacinio, Bacco e Venere con in alto le quattro virtù cardinali: la Giustizia, la Prudenza, la Forza e la Temperanza.

Sala dell'Archivio

La grande sala è sovrastata dall’affresco assegnato a Gaetano Zompini  (Nervesa, 24 settembre 1700 – Venezia, 20 maggio 1778) raffigurante il Trionfo di Diana. La dea, allusiva alla Castità, è attorniata da personificazioni allegoriche glorificate dalla Fama ed esaltanti il casato Zen: Sapienza, Sollecitudine, Prudenza, Munificenza, Giustizia, Valor militare, ecc. con la presenza moralizzatrice delle Parche.
La fascia decorativa che incornicia la scena aerea è ascrivibile alla mano di Girolamo Mengozzi Colonna (Ferrara, 1688-Verona, 27 ottobre 1774), il grande quadraturista che molto operò con Giambattista Tiepolo.
L’epoca della sua realizzazione si deve ritenere quella del matrimonio celebrato nel 1725 di Chiara Marcello con Alessandro Zen.

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Sala degli Stucchi

Una sontuosa decorazione a stucco di gusto revivalistico tardo seicentesco decora questa sala realizzata nella seconda metà dell’Ottocento, quando il gusto dell’epoca si nutriva di antiche memorie e romantiche nostalgie.
Voluttuose cornici, in parte dorate,con cartigli, festoni, vasi e putti con lo stemma Zen inglobano specchi circolari alle pareti.
Gli stucchi neobarocchi esaltano anche l’affresco al centro del soffitto: l’Allegoria della Pace, opera di tematica risorgimentale eseguita da Giacomo Casa (Conegliano, TV 1823-Roma 1887), autore pure di pitture sia al teatro La Fenice nel 1857-1859 e nel 1866 (Sale Apollinee), che all’interno del Caffè Florian in Piazza San Marco.

Sala Cinese

Sala con tipico parquet veneziano, muri decorati con motivi settecenteschi rosa ed alcune raffigurazioni d’epoca cinesi.
Luogo che simboleggia lo scambio culturale avvenuto nei secoli con il lontano Oriente.

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Alcova

Sala tipica dei palazzi storici veneziani, composta da un doppio ambiente: una zona principale e una rientranza in una delle pareti, in cui è posto il letto, separata anticamente  da balaustre o tendaggi. Si tratta solitamente di un ambiente utilizzato soprattutto nel XVIII secolo quando si diffuse l'usanza di ricevervi le visite delle persone intime essendo dotata di più uscite in varie direzioni.

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